Fare di Crotone una città di mare e non, semplicemente, una città sul mare. 

Fare di Crotone una città di mare e non, semplicemente, una città sul mare. 

Ex area Sensi. Dalle parole ai fatti.

Da quello che osserviamo e leggiamo e sentiamo e dalle informazioni in nostro possesso, riteniamo di poter affermare, senza timore di essere smentiti, che la classe dirigente cittadina, con l’amministrazione comunale in testa, ha perso quello che dovrebbe essere, meglio ancora, è una peculiarità primaria ed irrinunciabile di una comunità: il governo del territorio. E, a questo riguardo, per avvalorare quella che è una nostra tesi accentreremo l’attenzione sull’ex area Sensi. Tralasciando, almeno per il momento, la proposta di bonifica presentata dalla società Meridionale Petroli sull’ex deposito costiero di oli minerali.                           

Ma andiamo ai fatti, non solo e non tanto per dare ragione delle nostre dichiarazioni, ma almeno l’idea che ci autorizza a tali affermazioni. 

Da una parte abbiamo l’autorità di sistema portuale del Mare Tirreno Meridionale e del Mare Jonio che propone una progettualità dell’ex area Sensi e del porto vecchio non supportata, e non poteva essere altrimenti, da una visione strategica dell’intera area urbana di Crotone. Dall’altra parte, l’intera comunità cittadina che posta di fronte alle proprie responsabilità hanno di fatto demandato, anche plasticamente, ad un ente terzo, l’autorità di sistema portuale, la rigenerazione di un’area strategica di Crotone come quella del porto vecchio.  Una storia inverosimile. 

Pare, sempre da notizie ufficiose, che su quell’area vi sia l’idea di costruire un centro direzionale. Notizia che in queste ultime ore sembra si stia sgonfiando. Area che, cosa da non trascurare, potrebbe avere una volumetria aggiuntiva portata in “dono” dall’Agenzia del Demanio, come scambio per l’abbattimento di quegli edifici fatiscenti presenti sull’area. Centro direzionale che, ove si realizzasse un idea del genere, si aggiungerebbe a tutti gli altri edifici presenti sulle aree retroportuali, a partire dalla sede della capitaneria di Porto per arrivare alla sede della Guardia di Finanza, senza dimenticare la costruenda sede della Questura, che hanno depotenziato il nostro porto ormai privo di un retroporto all’altezza delle potenzialità, vere, e alle ambizioni, false, di un grande porto, rendendolo di fatto un porto presidiato da presenze militari e isolato e marginale rispetto alla dinamiche in atto sui porti del Mediterraneo. 

Tutte proposte, o ipotesi che, al momento, paiono essere accette e accettate da tutti, nessuno escluso, senza battere ciglio. 

Chiaramente, in siffatto modo, quell’area non potrà essere e non sarà mai un punto di riferimento per eventuali attività turistiche di tipo crocieristico e diportistico e museali. E mai diventerà o potrà diventare parte integrante del tessuto cittadino, punto di collegamento con il centro storico e con la parte sud del lungomare cittadino. Idea che mal si concilierebbe con la volontà di quanti, e noi tra loro, richiedono una gestione del Porto Vecchio slegata dalle attività dell’Autorità di Sistema Portuale e da affidare, invece, al Comune di Crotone, in condivisione con la Provincia di Crotone, con la Capitaneria di Porto, con la Camera di Commercio di Catanzaro/Crotone/Vibo Valentia, con il mondo imprenditoriale e i portatori d’interessi veri, e non tramandati per discendenza o appartenenza familiare, eventualmente presenti e, naturalmente, con l’Autorità di Sistema Portuale. A questo riguardo, proprio per entrare nel merito della questione, noi crediamo che, preliminarmente, sia necessario che i vari soggetti interessati alla bonifica dell’ex area Sensi condividano una bozza d’accordo di programma quadro. 

Un accordo di programma che dovrà delineare il percorso di bonifica di competenza della Meridionale Petroli e nel contempo la sdemanializzazione delle aree da parte dell’Agenzia del Demanio e che dovrà necessariamente essere concordato e condiviso con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Crotone e Catanzaro che, detto per inciso, è centrale rispetto al tema di cui stiamo parlando .Accordo di programma per mettere un punto fermo e decisivo sul futuro dell’ex area Sensi che non potrà che avere una destinazione d’uso legato allo sviluppo turistico ed economico della città, tutto da costruire, e che, quindi, dovrà prevedere un tipo di bonifica vera e totale, l’unica che ne potrebbe permettere l’utilizzazione per attività crocieristiche e diportistiche e museali . Occasione, quella di un eventuale tavolo, per ragionare anche sulle future sdemanializzazioni degli immobili, tra i quali tutti gli opifici e i capannoni che insistono nella parte del Porto Vecchio che parte dall’ex Piscina e dall’ex Casa Cantoniera e passa dall’ ex sede della Compagnia Portuale e arriva all’ex Dopolavoro Ferroviario. 

Quell’area deve essere il punto nevralgico del nuovo fronte mare cittadino che idealmente ha nell’ex area Sensi il suo punto di snodo. 

Fronte mare cittadino per la cui realizzazione andrebbe coinvolto strategicamente Eni, senza trascurare A2a, le due multinazionali presenti sul nostro territorio, con le quali condividere l’intera progettualità tramite un accordo di programma o un partenariato pubblico privato, tralasciando le “convenzioni mordi e fuggi”, inutili e che lasciano spazio ad equivoci e fraintendimenti. 

Fronte mare che , nella nostra visione, parte da Capocolonna con l’ Area Marina Protetta Capo Rizzuto, il “mare attuale”, passa per l’area geo-paleontologica di Vrica e Stuni, il “mare antico”, continua con il promontorio dell’Irto e, passando per la gran parte dei lidi balneari cittadini, continua nell’area compresa tra l’ex Piscina Coni e Piazza Marinai d’Italia, da liberare dai manufatti ivi presenti che ne impediscono lo sbocco sul mare, e continua sino all’ ex area Sensi, attraversa le ex aree industriali, aree che, una volta bonificate, dovranno essere messe a servizio delle attività portuali e logistiche, e arriva alla Foce del fiume Neto, con il costituendo Parco Fluviale del Neto. Un fronte mare di oltre ventisei chilometri, ricco di storie, ricordi e simboli. 

Per fare di Crotone una città di mare e non semplicemente, e naturalmente, una città sul mare.

Giovanni Lentini

Amici del porto vecchio di Crotone

Redazione Comitato MagnaGraecia