Territorio e demografia: la valenza degli ambiti d’Area Vasta

Territorio e demografia: la valenza degli ambiti d’Area Vasta

Ridisegnare gli ambiti in ossequio alle vocazioni territoriali.

I territori provinciali assumono valenza quando contribuisco ad inverare i numeri utili per accostarsi al tavolo delle decisioni, quando partecipano costruttivamente al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni ad esso assoggettate, quando accrescono il senso d’appartenenza ad un area, rendendo la stessa piacevolmente vivibile, servita, e comparativamente pari agli altri territori.” L’idea-progetto “Magna Graecia” nasce dal bisogno d’amalgama tra Sibaritide e Crotoniate, due aree demograficamente e territorialmente risicate, ma verosimilmente efficaci nel principio di sussidiaria indipendenza e reciproca necessità, sottoposte alla guida di due Capoluoghi che amministrano le loro contermini pertinenze territoriali. Corigliano Rossano e Crotone, Co-Capoluoghi vicini ma non abbastanza da inficiare vicendevolmente il proprio lavoro e le rispettive competenze, concorrono in sinergica e relativa autonomia, a migliorare la prospettiva dell’ente provinciale da parte degli organi superiori quali Regione e Stato. Resta inteso pertanto che gli ultimi succitati Enti, non si confronteranno più con due esigue realtà di circa 200mila abitanti, ma con un’unica area vasta d’oltre 400mila abitanti, che abbraccia i territori che s’estendono dall’altopiano di Sant’Anna alle propaggini del Marchesato, dal rigoglio del verde Silano ai vignetati colli del Cirotano, dalla Sila Greca, più aspra e pungente, alle meticolose distese agrumetate della piana Sibarita, per poi inasprirsi dolcemente nell’area Federiciana che raddrizza la curva del golfo. “L’ indomita Kroton, ritrova la nobile Sybaris, passando per Petelia e Krimisa, accarezzando Pandosia.” Magna Graecia è il progetto rivoluzionario che riequilibra le sorti dell’ex Calabria Citra ed Ultra 1, distribuendo equamente tra ovest, est e sud, l’area valle Crati-tirrenica-pollino, l’arco jonico e l’istmo, con all’incirca lo stesso numero d’abitanti oscillanti fra i 400 e i 450mila, ristabilendo il probo principio di pari dignità territoriale degli abitanti tutti. Magna Graecia è la scommessa già vinta che garantisce la possibilità d’accrescere la valenza d’area di quella che è stata la culla della civiltà e che purtroppo politiche centraliste d’altri territori, complice la connivenza di una becera politica locale, hanno ridotto ad un desolato deserto, esautorando la stessa d’ogni scelta decisionale per il proprio destino, condannandola finanche alla rassegnazione. Ma il crescente consolidamento del “Comitato per la provincia della Magna Graecia”, al quale mi onora l’appartenenza, sta riportando una leggera brezza di freschezza, di novità, d’approccio alla visuale sotto altra prospettiva, che abroga lo steccato del localismo aprendosi alla convivialità ed alla cooperazione, allontanandosi anni luce dal centralismo distruttivo che ha caratterizzato gli storici Capoluoghi della Regione. “Unione equivale a forza!” La fusione fra gli ex comuni di Corigliano e Rossano ha già palesato ciò. Ora però non si tratta di “fondere” due comuni per generare la terza città della Calabria, ora bisogna amalgamare sessantotto comuni guidati da due meravigliose città che hanno ancora tanto da offrire ai loro cittadini ed a quelli delle contermini comunità, che hanno sottaciuto le loro capacità per soddisfare altrui esigenze, che decidono finalmente di sollevare la testa iniziando a guardare ed a farsi guardare dagli altri territori con pari rispetto e dignità, senza separatismi ma con la consapevolezza d’aver rifatto pace con la storia. Sta maturando una nuova consapevolezza, dettata dal necessario bisogno di sovvertire una situazione che vede lo Jonio in una posizione di periferica soccombenza rispetto ai Capoluoghi storici e che pertanto non può essere più tollerata. Lo dobbiamo ai nostri avi, sarà l’investimento per le prossime generazioni.

Domenico Mazza

Redazione Comitato MagnaGraecia