Passare dall’idea di centralismo per parlare di un piano industriale del sistema aeroportuale calabrese

Passare dall’idea di centralismo per parlare di un piano industriale del sistema aeroportuale calabrese

Scampoli d’analisi di rilancio per tutta l’Area dell’Arco Jonico Magnograeco.

Ho letto su un quotidiano on line del 6 aprile 2021 l’intervista del presidente Giulio De Metrio della Società Aeroportuale Calabrese . L’ho letta con interesse . E debbo riconoscere che il presidente De Metrio sta svolgendo al meglio il suo ruolo. Me ne compiaccio con lui . Almeno per quanto riguarda l’aeroporto di Lamezia Terme . Da crotonese e da calabrese ho letto con grande interesse del suo progetto industriale per l’aeroporto lametino. A partire dalla costruzione della nuova aerostazione e per finire all’aumento dei voli nazionali e internazionali sullo scalo lametino. Devo riconoscerlo, un progetto industriale importante e serio.


Mi hanno invece lasciato perplesso e pieno di dubbi le sue idee sul sistema aeroportuale calabrese. Dei tre aeroporti calabresi. Dell’idea “lametinocentrica” che governa il suo modo di procedere. Un piano industriale per Lamezia Terme, un altro per Reggio Calabria e un altro ancora per Crotone. Mentre, meglio, molto meglio, sarebbe stato parlare di un piano industriale del sistema aeroportuale calabrese.


Ritengo , a questo riguardo, che per quanto riguarda il sistema aeroportuale si stia ripetendo la stessa storia che noi a Crotone sperimentiamo con l’Autorità Portuale di Gioia Tauro. Anche in questo caso conosciamo il piano industriale per il porto di Gioia Tauro. Ma non conosciamo il piano industriale per i porti di Corigliano-Rossano e di Crotone . Così come conosciamo il piano industriale per Lamezia Terme non conosciamo, meglio ancora, non ci è dato conoscere, il piano industriale per l’aeroporto di Crotone.


In tutti e due i casi , sia nel caso dell’autorità portale di Gioia Tauro che nel caso della Società Aeroportuale Calabrese, la colpa , se di colpa si tratta, non è da ascrivere ai relativi management che svolgono il loro lavoro nel prioritario interesse dell’aeroporto e del porto di riferimento ma solo ed esclusivamente al fatto che il nostro territorio, le sue rappresentanze istituzionali hanno abdicato al loro ruolo. E hanno delegato ad altri la difesa dei nostri interessi.

Senza girarci attorno, e senza fare ricorso al politicamente corretto, è ora di mettere la parola fine a questo modo di procedere. Per quanto riguarda la Società Aeroportuale Calabrese chiedo al sindaco della città di Crotone di pensare , assieme all’intero consiglio comunale e a tutti i portatori d’interessi del nostro territorio, a diventare socio con una quota percentuale adeguata nella compagine sociale aeroportuale in modo da avere un proprio rappresentante all’interno del consiglio d’Amministrazione. Sarebbe un primo passo.


E poi , sempre in condivisione con la comunità da lui rappresentata, passando attraverso la necessaria e non più rinviabile conurbazione di Crotone città dello Jonio , l’ampliamento sussidiario della Provincia di Crotone in Provincia della Magna Graecia e la creazione della Rete Riva Sud con tutte le provincie che si affacciano sul Mar Jonio.

Pensare e programmare l’adesione all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio e, assieme al comune di Corigliano-Rossano e a tutti i comuni dell’alto e medio Jonio , la costituzione di una società aeroportuale dello Jonio .
Tutto ciò, per far in modo che il territorio compreso tra le città di Crotone e di Corigliano/Rossano comincino ad esercitare il ruolo che loro compete: quello di essere forza motrice e trainante per un territorio di oltre 400.000 abitanti che, a sua volta, può diventare forza propulsiva per l’intera Calabria.

E per la macro regione jonica, in questo caso, prima di avviare procedure complesse e di lungo termine, bisogna lavorare ad un consorzio tra i comuni , una rete per i pacchetti turistici e le produzioni agricole di pregio per una programmazione e pianificazione con un unico management.

In vista anche del rifinanziamento delle Zone Economiche Speciali, già programmato dal Ministro Carfagna. In questo modo Corigliano/Rossano e Crotone potrebbero pensare ad attività sinergiche per fare massa critica per eventuali e possibili sinergie con Taranto.


A questo bisogna lavorare! A questo deve lavorare il sindaco di Crotone in raccordo con il sindaco di Corigliano/Rossano e con i Sindaci di tutti gli altri comuni ricadenti nella provincia della Magna Graecia.

Senza tentennamenti, senza lasciarsi irretire e circuire, da niente e da nessuno: privilegiando il gioco di squadra.

Sarà la condivisione di una visione comune in grado di far uscire Crotone, Corigliano Rossano, la provincia della Magna Graecia, la Calabria e l’intera macro regione jonica dall’isolamento in cui si trovano e che , inesorabilmente, li sta condannando alla marginalità ed all’irrilevanza .

Giovanni Lentini

Redazione Comitato MagnaGraecia