Distretto turistico regionale della Costa Blu dell’Arco Jonico.

Distretto turistico regionale della Costa Blu dell’Arco Jonico.

Una prospettiva d’ottimizzazione per i 200km di costa compresi tra la Sibaritide ed il Crotonese.

Nei giorni scorsi abbiamo letto un comunicato di Domenico Mazza , uno dei promotori del Comitato per la Provincia della Magna Grecia , che trattava , in maniera convincente e documentata , i dati dei flussi turistici dei territori del crotonese e della sibaritide . 

Dati da cui emergono flussi  turistici particolarmente importanti e significativi per le città di Crotone e di Corigliano Rossano che sommati ai dati delle perle turistiche di Isola Capo Rizzuto , Cirò Marina, Villapiana e Sibari portano la costa jonica che va da Cutro a Rocca Imperiale ad essere il sistema turistico più grande della Calabra.  Dati e numeri sconosciuti ai più , anche agli stessi cittadini e agli stessi amministratori dei due territori . Oltre 150 chilometri di costa che , se messa a sistema l’offerta esistente , attraverso la costituzione di un distretto turistico regionale , potrebbero dar vita ad una marca territoriale e identitaria in grado d’imporsi a livello italiano ed europeo .  Senza trascurare il fatto che questi 150 chilometri di costa abbinati agli atri 150 chilometri di costa dei restanti territori del golfo di Taranto fanno di questa area , di fatto la Riva Sud d’Europa, una delle  principali piattaforme turistiche rivierasche d’Italia e , probabilmente , d’Europa.

Abbiamo parlato di distretto turistico regionale perché non abbiamo dimenticato che la Regione Calabria nel 2019 ha istituito , con la legge regionale numero 2 , i Distretti Turistici Regionali, con l’obiettivo di adattarli alle diverse esigenze territoriali e che , intervenendo sul riordino dell’organizzazione turistica regionale, ha abrogato i Sistemi turistici locali che,  invece, erano organizzati su base provinciale . Una grande opportunità. Uno strumento fondamentale per rilanciare e incrementare la più grande industria per lo sviluppo economico della Calabria . Opportunità che, stante la crisi drammatica del settore turistico dopo gli eventi degli ultimi due anni, può e deve costituire motore essenziale per la ripartenza e la crescita di un settore strategico del Sistema Calabria.

Nonostante queste premesse la legge regionale , ad oggi , non è partita. Non ha raggiunto gli obiettivi prefissati . E sono ferme le azioni previste . E , di fatto, nei territori non si registra la nascita di alcuna attività produttiva e di sviluppo legata al turismo.

Eppure in questi anni , senza che nessuno vi abbia posto rimedio , da più parti  sono state riscontrate e denunciate difficoltà di applicazione dell’impianto normativo per mancanza di Linee Guida che rende quasi impossibile convocare la Conferenza dei Servizi , del resto , necessaria per definire, costituire ed attivare i Distretti turistici regionali . Non solo. Mancano adeguati riferimenti alla copertura finanziaria che la legge istitutiva dei distretti avrebbe dovuto garantire . E mancano i necessari vademecum che, concretamente, avrebbero dovuto indicare e tracciare le linee guida riorganizzative e costitutive dei Distretti turistici regionali proposti dal basso.  Dunque, criticità sostanziali che si traducono in impedimenti e pastoie. Per questo , per tentare di far partire una legge ferma al palo e chiusa , forse, in qualche cassetto del Dipartimento Turismo regionale ma anche per dare sostanza ai dati e ai numeri dei flussi turistici che per i nostri territori sono incoraggianti e promettenti, la provincia di Crotone può e deve costruire una proposta base di un distretto turistico regionale della Costa Blu Crotonese, come desiderato dal sindaco di Cirò Marina nonchè presidente della provincia di Crotone, o , meglio ancora ,  come sarebbe auspicabile dell’intero Arco Jonico . E lo deve fare assieme alle altre istituzioni , agli amministratori pubblici e agli imprenditori turistici , con il coinvolgimento della regione Calabria e del Ministero del Turismo . Distretto turistico regionale della Costa Blu Crotonese  o dell’Arco Jonico ,  che oltre ai criteri imperativi previsti e suggeriti per l’ottenimento , da parte dei comuni, del riconoscimento di bandiera blu deve introdurre altri criteri aggiuntivi e distintivi  . L’uso  di energie rinnovabili , l’uso di materiale biodegradabile e compostabile al posto della plastica , utilizzo di prodotti agroalimentari a filiera corta ed entrata libera sulle spiagge per i cani e i gatti .       

E pur nella consapevolezza che, ad oggi, non si è avuto e non si ha riscontro di come procedere alla costituzione di un Distretto Turistico Regionale  non bisogna restare con le mani nelle mani . E bisogna coinvolgere le comunità e i territori per dare inizio , nei prossimi  mesi , a quella che si prospetta come una battaglia a suon d’ incontri e di tavoli di discussioni . Una battaglia che , nel nostro caso , deve essere condotta e guidata dalla provincia di Crotone , assieme e di concerto con quella di Cosenza , dai  comuni bandiere blu del crotonese, Cirò Marina e Melissa,  assieme ai comuni bandiere blu della sibaritide, Villapiana , Trebisacce , Roseto Capo Spulico,  e dal comune di Crotone , assieme al comune di  Corigliano/Rossano e a tutti gli altri comuni del crotonese. Assieme a quelli  della Sibaritide.

Da qui bisogna partire. Dagli enti locali. Enti che per loro missione sviluppano proposte per la valorizzazione e la promozione turistica dei propri territori e che , sotto quest’aspetto, devono sollecitare il presidente Occhiuto e l’Assessore Orsomarso e , se il caso , il Ministro Garavaglia , affinché in tempi rapidi siano avviate tutte le iniziative utili  per dare gli strumenti necessari all’attivazione dei Distretti turistici regionali .   

Lo scenario di crisi post-pandemico e di crisi bellica in atto obbliga e impone agli enti locali d’attivarsi per cogliere tutte le opportunità di riavvio e di rilancio immediato e futuro dei  territori e delle imprese ,  con la certezza di strumenti sicuri e adeguati quale può essere , come nel caso specifico ,  la creazione di un Distretto Turistico Regionale .                

Questa è la strada da percorrere . Senza tentennamenti . E senza perdere ulteriore tempo.

Giuseppe Cosentino

Domenico Critelli 

Giovanni Lentini 

P.S. Distretti Turistici Regionali che , secondo noi, dovrebbero essere  affiancati dai Distretti Industriali Regionali organizzati anch’essi su base territoriale con la certificazione e qualificazione ambientale secondo il modello A.P.E.A. , Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate . Chiaramente e preliminarmente andrebbe “rottamato” il CO.R.A.P , Comitato Regionale per lo sviluppo delle Attività Produttive , che tanti danni ha arrecato, senza dubbio alcuno, all’agglomerato industriale di Crotone e , presumiamo , anche nel resto dei pochi agglomerati industriali della Calabria  .  

Redazione Comitato MagnaGraecia