L’asse Corigliano-Rossano/Crotone funzionale allo sviluppo di una vasta area interregionale

L’asse Corigliano-Rossano/Crotone funzionale allo sviluppo di una vasta area interregionale

Una Calabria intesa nella sua unicità, ma che sappia valorizzare le sue peculiarità territoriali

Il tema ripreso dalla “Federazione Socialista Area Centrale Calabria” segue una precedente proposta di “Città Metropolitana”(area urbana CatanzaroLametia) dell’area Centro (accorpando Crotone e Vibo) da parte della Lega Catanzaro.

Lo puntualizzo, non già per attribuire primogeniture, ma, perché, in quel caso, fui quasi costretto a mediare fra i leghisti Catanzaresi e quelli Crotonesi che, invece, propendevano per il “niet” perentorio, da me argomentato in un “quieta non movere”.

Oggi, invece, almeno in evidenza, sembrerebbe che un’importante area politica, come quella socialista, non sia attraversata da differenze interne, giacché si presenta come Federazione alla quale seguiranno, certamente, le firme dei suoi componenti fra i quali, immagino, anche Crotonesi e Vibonesi. Entrando nel merito, rilevo che il tema è molto ampio e meriterebbe uno spazio altrettanto corposo che non un trafiletto romanzato e subliminale al quale, peraltro, non potrei che ribadire quanto già sollecitato alla Lega Catanzaro.

Serve un confronto  Regionale che coinvolga, oltre che tutte le rappresentanze istituzionali dei partiti, anche i corpi intermedi della società calabrese, per ridisegnare un nuovo impianto Istituzionale ed amministrativo della Calabria.

Una Calabria intesa nella sua unicità e che sappia valorizzare le sue peculiarità territoriali avendo una visione generale.

Le scelte compiute sulla fine degli anni 80 e nei primi anni 90, con l’istituzione delle Province di Crotone e Vibo, possono essere riconsiderate ma non revocate.

Mutatis mutandis, si parta dai 5 Capoluoghi di Provincia, istituiti con legge dello Stato (142/92) su proposta del Consiglio Regionale (1989) e non dai 3( Catanzaro Cosenza Reggio Calabria) che farebbero fare un salto all’indietro al Regno Sabaudo, pre unità d’Italia.

Per solo accennare ai 53 anni (1970-2024) di moderno regionalismo strabico e centralista che ha finito per accentuare le differenze fra i territori e le comunità che li abitano.

È una discussione che và affrontata guardando al futuro e, quindi, sapendo recuperare i ritardi e gli svantaggi che si sono procurati all’intero sistema economico e sociale del medio e alto Jonio. 

Esiste una sola Calabria e due mari egualmente strategici nei nuovi assetti geopolitici Europei e Mondiali: il Tirreno e lo Jonio.

L’asse fra Crotone e Corigliano-Rossano è funzionale allo sviluppo di una vasta area di oltre 400 mila abitanti, aperta ad una sinergia inter-Regionale con Basilicata, Puglia e i Balcani.

Un’area trascurata e minimizzata che può rappresentare il valore aggiunto per una “Calabria nuova” che voglia porsi all’attenzione dell’Italia e dell’Europa.

Una nuova Provincia che affonda le radici nella comune identità storica, la Magna Grecia, riconciliando, istituzionalmente, Krotoniati e Sibariti in un’unica Area Vasta con doppio Capoluogo: Crotone e Corigliano-Rossano.

Questa non sarebbe orgogliosita’ campaniliste, ma, semplicemente, vocazione riformista che guarda all’innovazione e al futuro.

Domenico Critelli

Redazione Comitato MagnaGraecia