Riapertura del tribunale di Corigliano-Rossano e Provincia dello Jonio, Lauria (CMG): “Il teatrino dell’assurdo”

La politica locale è paralizzata da un’ossessione per le battaglie di facciata, mentre i cittadini pagano il prezzo dell’inerzia
La classe dirigente jonica sembra avere un talento innato nel complicarsi la vita. Se c’è una lotta che caratterizza il nostro territorio è quella a chi la spara più grossa, mentre i problemi concreti restano irrisolti. In un’Italia soffocata da un debito pubblico mastodontico, con le casse dello Stato che da sempre arrancano sotto il peso delle inefficienze, cosa facciamo noi? Invece di concentrarci su soluzioni praticabili, ci lanciamo in discussioni sterili su nuove province, su assetti amministrativi che non troveranno mai copertura finanziaria, su idee che servono solo a infiammare il dibattito senza produrre risultati.
Provincia della Sibaritide: un dibattito vuoto senza basi concrete
La proposta di una provincia della sola Sibaritide o della Sibaritide-Pollino non è altro che un’altra illusione. Si spacciano soluzioni irrealizzabili, coinvolgendo perfino comuni che gravitano già su Cosenza, pur sapendo che lo Stato non ha un euro da investire in simili operazioni. Eppure, la logica suggerirebbe una via più semplice e fattibile: l’istituzione di una provincia con doppio capoluogo Corigliano Rossano e Crotone, un’operazione che non comporterebbe oneri aggiuntivi per lo Stato. Un’idea, questa, respinta da chi evidentemente preferisce restare nell’impasse piuttosto che trovare soluzioni concrete. Non si tratta di una questione di campanile, ma di numeri. E i numeri dicono che la provincia di Crotone, così com’è, non ha più ragione d’esistere: è ultima per condizioni economico-sociali in Italia, priva di peso specifico e incapace di garantire un futuro ai propri cittadini. Perché allora non cogliere l’opportunità di creare un assetto amministrativo più solido, in grado di offrire migliori servizi e una maggiore rappresentatività al territorio? La risposta è semplice: perché si preferisce l’immobilismo alla lungimiranza, la polemica all’azione.
La farsa del tribunale di Corigliano Rossano
E che dire del tribunale di Corigliano Rossano? Anche qui, si assiste a un teatrino dell’assurdo. Cosa c’è da discutere sulla sua riapertura? Qualcuno dovrebbe spiegare quale sia la logica di tenere chiuso un tribunale che potrebbe far risparmiare milioni di euro allo Stato. Eppure, si continua a cincischiare, a rinviare, a trovare scuse per non fare ciò che è già sotto gli occhi di tutti. La chiusura del tribunale di Corigliano Rossano è stata una follia, e riaprirlo non è solo una necessità ma un imperativo economico e sociale. I vantaggi sono evidenti e innegabili:
—Si risparmiano i 15 milioni di euro necessari all’ampliamento del tribunale di Castrovillari.
Corigliano Rossano ha già una sede disponibile e perfettamente utilizzabile, a costo zero per lo Stato.
—Si eliminano le spese inutili legate ai continui spostamenti delle forze dell’ordine per il via vai di pratiche e udienze.
—Si evitano i disagi per un’intera utenza jonica e della Sila Greca, oggi costretta a viaggiare su strade pericolose e a percorrere fino a 150 km per raggiungere il tribunale di Castrovillari.
—L’assenza di mezzi pubblici efficienti rende il viaggio una vera odissea: l’unico autobus disponibile parte alle 6 del mattino e rientra alle 15, una situazione semplicemente inaccettabile.
—Non ci sarebbero spese aggiuntive di personale poiché l’attuale dotazione organica verrebbe suddivisa sui dui presidi (Pollino-Jonio)
Non basta? A chi propone di costruire un nuovo presidio unico accorpando Castrovillari e Corigliano Rossano, chiediamo: e i soldi? Dove sono i fondi per realizzare una nuova struttura quando già esiste una sede già pronta e operativa? Si parla di soluzioni fantasiose pur di non fare la scelta più logica e immediata.
Perché ci complichiamo la vita?
La verità è che in questo territorio si fa di tutto per complicarsi la vita. Si chiede tutto per non ottenere nulla. La politica locale è paralizzata da un’ossessione per le battaglie di facciata, mentre i cittadini pagano il prezzo dell’inerzia. E mentre altrove si cercano soluzioni rapide ed efficaci, qui ci si arrovella su ipotesi inutili, lasciando che problemi reali come la giustizia e l’organizzazione amministrativa restino in un limbo perenne. Smettiamola di perderci in discussioni inconcludenti. Se davvero vogliamo dare un futuro alla Sibaritide e all’intero comprensorio jonico, servono scelte concrete e pragmatiche. La riapertura del tribunale di Corigliano Rossano e l’istituzione di una nuova provincia con doppio capoluogo sono passi necessari, logici e fattibili. Continuare a ignorare queste soluzioni significa solo condannare il territorio all’immobilismo. E il tempo, ormai, è finito. Anche perché lo spopolamento non riguarda solo nel zone interne o i borghi, ma anche le città più importanti.
Matteo Lauria