Elezioni regionali, Critelli: “Finalmente la sfida”

Le determinazioni del centrosinistra sulla scelta del Candidato aprono a un confronto avvincente
Finalmente il Centrosinistra si è evitato di votarsi alla sconfitta, prima di giocare la partita.
Facendolo, ha evitato alla Calabria di non avere solo una proposta in campo ma anche un’alternativa. La figura dell’On. Tridico è sicuramente di un tecnico, economista, di livello nazionale, avendo guidato, da Presidente, il maggiore Ente di previdenza e sicurezza sociale.
Al netto delle idee economiche e, soprattutto, politiche, l’aspetto positivo è dato dal fatto che a misurarsi saranno due Calabresi di caratura nazionale.
Una competizione tra pari è sempre da auspicare e, ancora meglio, fra coalizioni che, equivalendosi, sconsiglieranno candidature di nicchia o di ispirazione ideologica: o di qua’ o di là.
Personalmente continuerò a stare di qua, con Occhiuto, pur non prediligendo un sistema bipolare, da centrista impenitente.
Dell’aggettivo usato non se ne parla bene giacché, fra i tanti difetti, c’è quello di non pentirsi mai e di essere perseveranti nell’errore.
Ma voglio, di proposito, calcare la mano (impenitentissimo!!) perché quando guardo indietro, o all’oggi ,e, a maggior ragione avanti, riscontro che le narrazioni elettorali lasciano, sistematicamente, spazio ad azioni improntate a realismo, a compatibilità fra programmi e prevalente tenuta dei conti pubblici, al rispetto delle storiche alleanze internazionali e a visione continentale.
Potrei continuare, ma basta già solo questo per entrare nel merito delle nostre vicende politiche e progettuali.
E, tra l’altro, Roberto Occhiuto è un liberalpopolare radicato nella sua Regione con il consenso più alto per FI.
Il confronto fra Occhiuto e Tridico, come accennavo sopra, essendo fra eguali, si concentrerà sulla sostanza dei problemi e sulle soluzioni praticabili, provando anche a forzarne i tratti “praticabili” ma indicando, concretamente, modalità, tempi e risorse.
Un esempio: il Reddito di Cittadinanza Regionale che Tridico certamente riproporrà.
Bene l’idea se fosse di renderla strutturale con risorse reperite fra una spending Review pubblica (Regione, Provincie, Comuni, enti strumentali etc) chiamando anche i privati (attività produttive e di capitale) a contribuire in quota parte e solo allora chiedere, allo Stato, di sostenere lo sforzo economico.
Prevalentemente per tutelare i nuclei familiari, dove il capo famiglia non lavora e, quindi, vi è da tutelare anche un aspetto di principio.
Quindi la parte fragile dei Calabresi privi di reddito ma anche dei livelli essenziali di assistenza e di prestazioni.
Si può condividere il RdC se avrà la finalità di correggere difetti e modalità di applicazione in cui si è incorsi con la legge nazionale.
Se avesse, per esempio, fra le sue finalità, principalmente il lavoro che che manca e, con esso, anche il rientro a casa.
Un combinato disposto di responsabilità della politica e dell’impresa Regionale; dei redditi più abbienti e, per ultimo, dello Stato.
Di sicuro bisogna evitare di buttarla in “caciara” o in propaganda, essendo stati la Regione con il maggior numero di cittadini con Rdc nel paese e nel sud: non carne da cannone elettorale.
Un modo come dare una mano ai Calabresi in difficoltà, piuttosto che istigare la loro reazione.
Il RdC come strumento di civiltà sociale, umana ed anche economica.
Su tutte le altre questioni ognuno sosterrà le proprie idee o quello già fatto.
Anche per la Sanità direi, come sopra.
Se l’On.Tridico se ne farà scudo commettera’ un errore.
La Sanità Calabrese è stata ridotta in ambasce da tutti quelli che l’hanno governata negli ultimi 50 anni.
Persino il M5S ha avuto la possibilità, con i Governi Conte I e II, di dare una mano e, invece, ha contribuito a lasciarla nella condizione deprecabile in cui Occhiuto l’ha trovata.
Sulla Giustizia, che non è materia di contenzioso regionale, sarebbe auspicabile che i Candidati principali non ne parlassero, e sono certo che non ne parleranno.
Lo lascino fare ai candidati minori, quelli che aspirano a un posto in Consiglio Regionale e che mi auguro, per i Calabresi, non vi arrivino mai.
I candidati a Governatore parlano delle idee e non degli altri uomini.
Ma soprattutto hanno rispetto del lavoro dei Magistrati e del destino dei Calabresi.
Domenico Critelli