Crotone e New European Bauhaus

Crotone e New European Bauhaus

Lavorare con un programma di cooperazione territoriale europea per avviare politiche urbane di sviluppo sostenibile

     

Mentre a Crotone si continua a chiacchierare di fatti e, in alcuni casi, di eventi passati, in altri posti d’Italia si lavora, e anche seriamente, per il presente e, soprattutto, per il futuro con piani di rigenerazione urbana finanziati dalla comunità europea. Mi riferisco nel caso specifico ad Urbact IVProgramma Intereg Urbact IV 2021-2027

Com’è noto a gennaio 2024 si aprirà una nuova call, l’ennesima, “Innovation Transfer Networks“, il programma di cooperazione territoriale europea che sostiene l’adozione , da parte delle città, di politiche urbane di sviluppo sostenibile. Una grande opportunità, se saputa cogliere, anche per Crotone e per le altre città calabresi.   

A questo riguardo tempo addietro, se non ricordo male,  fu proposto all’attuale amministrazione comunale di adottare un Piano Comunale di Rigenerazione Urbana Sostenibile sul modello del Piano Nazionale di Rigenerazione Urbana Sostenibile redatto dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori. Piano Comunale di Rigenerazione che poteva e doveva diventare, almeno idealmente, la base portante del nuovo redigendo strumento urbanistico cittadino. Non se ne fece nulla. Oggi senza Piano Strutturale Comunale  e senza Piano Comunale di Spiaggia e  senza Piano Regolatore Generale del porto, e ostaggio del vecchio Piano Regolatore Generale , continuiamo a subire inammissibili e inconcepibili aumenti di volumetrie, nonostante il saldo zero di consumo di suolo,  e non riusciamo a portare avanti nessun progetto di riuso e riutilizzo dell’esistente , incapaci come siamo di programmare e progettare il rinnovamento delle periferie cittadine, tutte, indistintamente, lasciate in balia di interventi approssimativi e di qualche fuoco fatuo , come il (bel) murales di Jorit o la costruzione (forse utile) della stazione di bike sharing nel quartiere Trecento Alloggi.

Ancora una volta ci viene offerta l’opportunità di cambiare e trasformare la città sfruttando le offerte dal PNRR e le offerte dai finanziamenti diretti dell’Europa. E lo si può fare avendo una visione strategica di Crotone e del suo territorio. Basterebbe mettere insieme alcune progettualità già in essere. Penso al Contratto di quartiere di Fondo Gesù e ad Agenda Urbana e ad Antica Kroton e a quei (pochi) finanziamenti ottenuti dall’amministrazione comunale. E penso anche al recupero di parte della progettualità della Società di Trasformazione Urbana “Il Porto” e della progettualità della Società di Trasformazione Urbana “La Stazione”. E penso anche e soprattutto al coinvolgimento, alla luce del sole, dei privati, alcuni dei quali proprietari di importanti aree e pezzi di città.

Un puzzle da costruire per rigenerare e riabilitare un pezzo importante, il più  strategico della città. Il quartiere Marinella e il quartiere Sant’Antonio e il quartiere Acquabona e il quartiere Fondo Gesù. Con una progettualità di questo genere e con progettualità similari , penso al Centro Commerciale e Artigianale Naturale all’aperto e al Mercato Centrale Cittadino , alla ripresa del secondo Contratto di Quartiere del quartiere Libertà , alla rigenerazione trasformativa dei Trecento Alloggi e del quartiere Villa Giose e del quartiere Vescovatello e del quartiere San Francesco, alla rivisitazione del quartiere Gabelluccia , con l’abbattimento di alcune superfetazioni divenute delle barriere per la sicurezza dei residenti , all’abbattimento e la ricostruzione ex novo del quartiere Lampanaro, alla trasformazione di Papanice e delle contrade Nord e Sud della città, in quartieri residenziali sostenibili e smart , alla trasformazione delle aree urbane dismesse in spazi urbani sostenibili funzionali e inclusivi. Penso a tutto questo e come, in siffatto modo, Crotone potrebbe aspirare non solo a diventare una città vivibile e accogliente ma a presentarsi ai tavoli decisori in maniera credibile e innovativa, sfatando il luogo comune degli ultimi vent’anni che ci vede incapaci di immaginare il futuro della nostra città.

Collegando il New European Bauhaus al Green Deal Europeo , alla vita quotidiana e agli spazi urbani , e invitando i crotonesi a costruire un ponte tra scienza, tecnologia, arte e cultura con la creazione di un vero e proprio movimento che guidi e orienti la trasformazione della città attraverso la sostenibilità (dagli obiettivi climatici all’economia circolare, la riduzione dell’inquinamento e il rispetto della biodiversità), l’estetica (dalla qualità delle infrastrutture allo sviluppo del turismo) e l’inclusione (dalla valorizzazione della diversità alla garanzia dell’accessibilità sociale ed economica) per re-immaginare una vita sostenibile, solo in questo modo può pensare di affrontare le prossime sfide, tutte legate alla complessità dell’Antropocene. “Se il Green Deal Europeo ha un’anima, è il New European Bauhaus che ha portato a un’esplosione di creatività in tutta la nostra Unione”, ha dichiarato, ed io con Lei, Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea. 

Giovanni Lentini

                   

Redazione Comitato MagnaGraecia