Realizzare un Urban Center per l’area di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro

Realizzare un Urban Center per l’area di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro

Una casa delle città e delle comunità e dei territori di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro

Nei mesi scorsi, complice la progettualità di Antica Kroton, si è parlato molto, anche se male e solo attraverso i media, della necessità e dell’opportunità di costituire e istituire un Urban Center tra i comuni di Crotone , Isola Capo Rizzuto e Cutro.

Urban Center che noi reputiamo uno strumento utilissimo e del quale riteniamo sia giunto il momento di parlarne di più e meglio e più approfonditamente per chiarire cos’è e a cosa può servire. Senza addentrarci in questioni puramente e freddamente tecniche partiamo dalle basi. 

L’Urban Center è uno strumento di partecipazione di programmazione per il futuro di un area urbana per “dotarla di un centro di informazione, formazione e produzione di idee , visioni e progetti attraverso la promozione di una cultura della partecipazione della o delle comunità nei processi di rigenerazione e riqualificazione urbana.

A Crotone l’idea di un Urban Center nacque, negli anni passati, per l’interesse di un gruppo di privati cittadini residenti nei comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro che, allo scopo, il 6 luglio 2015 costituirono l’Urban Center “Crotone/Isola Capo Rizzuto/Cutro”. Urban Center costituito, ma non ancora realizzato, anche per l’opposizione e l’ostruzionismo delle amministrazioni comunali, almeno di quelle precedenti alle attuali. Il gruppo di quel tempo si proponeva di sollecitare amministratori e tecnici, in quel momento però poco ricettivi, di lavorare per la realizzazione dell’area urbana delle città di Crotone , Isola Capo Rizzuto e Cutro, di cui, nei mesi precedenti alla nostra costituzione , si era fatto portavoce il sindaco di Cutro dell’epoca, l’avvocato Salvatore Migale.

Tema centrale attorno a cui si muoveva l’associazione era la “Qualità urbana”. Un progetto nato, e ci piace ribadirlo, con una partecipazione di cittadini inusitata e inusuale dalle nostre parti, per costruire un luogo di informazione e di formazione, una sorta di ‘agenzia urbana’ che si potesse occupare di policy, di processi, ma anche di gestione e proposizione di progettualità innovative per il futuro dell’area  urbana di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro. Era, e continua ad essere, uno strumento che mancava e manca ai comuni di Crotone, di Isola Capo Rizzuto e di Cutro e del quale i tre comuni si dovrebbero immediatamente dotare. Sotto quest’aspetto potrebbe ritornare ed essere utile l’adozione, da parte della Provincia di Crotone, delle Zone Omogenee Provinciali che potrebbero favorire l’attuazione del processo di aggregazione per i singoli Comuni che non hanno un punto di riferimento, semplificando e rendendo più efficienti i rapporti amministrativi fra gli Enti, ottimizzandone le risorse umane e finanziarie, svolgendo funzioni propositive e di coordinamento in ordine a questioni d’interesse generale attinenti alla programmazione e alla pianificazione del territorio di propria competenza. Nei prossimi giorni, assieme a quanti vorranno affiancarsi al gruppo esistente, ancorchè da ricostruire, usciremo con una proposta di Manifesto che potrà essere completato e sottoscritto dai soggetti che vorranno e dovranno far parte della nuova istituzione: i comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro oltre che la Camera di Commercio, gli ordini professionali e le organizzazioni datoriali e semplici cittadini. 

Una volta chiarito in poche parole cos’è un Urban Center cercheremo di illustrare, anche in questo caso in poche parole, qual è la sua utilità .   

  • Serve ad applicare “la legge 14/06 di modifica alla legge 19/02 per strutturare la partecipazione in modo tale da dare una risposta alla modalità di elaborazione dei piani urbanistici previsti dalle leggi calabresi, poiché la legge n. 14/06 (modifica della l.r.19/02) prevede l’istituzione dei laboratori di partecipazione a diversi livelli.
  • A condurre la lotta alla criminalità mafiosa. La facoltà di spostare la decisione politica dalle sole aule della democrazia elettiva al quelle della democrazia partecipata dagli stessi cittadini, mitigherà la forza delle lobby criminali e lascerà molto più liberi i politici sul piano politico.
  • A promuovere una comunicazione positiva con i cittadini. La legge maggioritaria, con cui si eleggono le amministrazioni locali, richiede l’instaurazione di un sentimento di positività nei cittadini. Questa positività aiuta sia le forme degli accordi politici e sia la formazione del consenso politico, senza i quali anche le forme elementari del consenso non si esplicano.
  • Ad aumentare il consenso politico. Il colloquio, sia pur estenuante, con la cittadinanza e soprattutto con gli “Opinion Leader” o con gli stessi cittadini interessati al piano strutturale o al progetto, aumenta la vicinanza politica e quindi facilità di gran lunga l’esplicazione del consenso politico.
  • Ad educare al progetto. La partecipazione dei cittadini fin dall’iniziale forma di progettazione aiuta ad una forma di educazione al progetto che spesso i cittadini non possono avere poiché non possiedono le conoscenze tecniche progettuali. Tali informazioni, sia pur elementari e sintetiche fanno in modo di accorciare quei tempi, solitamente molto lunghi, fra il progetto e l’uso del piano o progetto.
  • A strutturare le forme di partecipazione isolate. Spesso le Amministrazioni locali mettono in piedi, con grande sforzo, forme di partecipazione molto interessanti, ma che muoiono al cambiare delle condizioni iniziali (nuovo assessore, nuova opera, ect). La struttura di un Urban center permette di modellare nel tempo una codificazione delle forme di partecipazione a cui la collettività si affeziona ritualmente per cui diviene facile per la struttura amministrativa perpetuarla.
  • Ad evitare il libro dei sogni . La nascita degli Urban Center è spesso messa in relazione alla formazione dei Piani Strategici delle Amministrazioni, tale relazione diretta è servita molto spesso a far condividere fra collettività e politica alcuni obiettivi che divengono talmente forti che vengono perseguiti nonostante la penuria di finanziamenti. 

Finiamo questa nostra nota dichiarando che questo Urban Center ci piacerebbe si chiamasse, almeno al gruppo che inizialmente diede vita all’Urban Center, “Casa delle città e delle comunità e dei territori di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro”. Abbiamo scritto ci piacerebbe, non è detto che debba essere così. 

Urban Center “Crotone/Isola Capo Rizzuto/Cutro”

Redazione Comitato MagnaGraecia