Corigliano-Rossano, Lauria: “Contributi estivi e il malumore che ritorna”

Il Comune stanzia contributi a sostegno di eventi e manifestazioni, ma puntualmente resta dietro la porta un numero di associazioni e operatori culturali
A Corigliano Rossano il copione si ripete ogni estate: il Comune stanzia contributi a sostegno di eventi e manifestazioni, ma puntualmente resta dietro la porta un numero di associazioni e operatori culturali. E dietro quella porta monta il malumore. Non è una novità: a volte le esclusioni sono motivate, altre meno chiare. In ogni caso, chi resta fuori invoca criteri limpidi di comparazione, spiegazioni pubbliche, valutazioni leggibili. Troppe volte queste risposte non arrivano, e questo alimenta un clima di sospetto che si trascina negli anni.
Il nodo della trasparenza
La domanda che ricorre è semplice: con quali parametri vengono scelti i beneficiari? Senza un quadro chiaro, la percezione di arbitrarietà si fa forte, e con essa la convinzione che il denaro pubblico non sia gestito in modo imparziale. Non bastano delibere o determine formali: serve la capacità di raccontare le ragioni di ogni scelta, di mettere nero su bianco criteri e punteggi, così che chiunque possa capire il perché di un sì e il perché di un no.
Tempistiche disattese
All’opacità dei criteri si aggiunge un problema pratico: i fondi arrivano tardi, spesso a estate già inoltrata. Per chi organizza un evento, questa è una condanna operativa. Un’associazione non può programmare con precisione se i cofinanziamenti arrivano all’ultimo minuto. La conseguenza è che si taglia, si improvvisa, si rinuncia a parte del progetto iniziale. E non si tratta di chiedere più soldi, ma di chiederli in tempo, per far sì che ogni euro pubblico produca il massimo impatto.
Una doppia sfida per il Comune
Trasparenza e tempestività non sono orpelli burocratici: sono condizioni minime per un rapporto sano tra amministrazione e comunità culturale. Senza di esse, il malumore degli esclusi diventa un rumore di fondo che soffoca il dibattito e inquina la fiducia. E finché la macchina dei contributi resterà lenta e poco leggibile, ogni estate si aprirà con le stesse polemiche e si chiuderà con la stessa sensazione di occasione sprecata.
Matteo Lauria