Crotone, Lentini: “La bonifica ha un difetto di partenza”

Crotone, Lentini: “La bonifica ha un difetto di partenza”

Grave errore aver consentito lo smantellamento completo dell’ex apparato industriale

Sulla piattaforma Calabria Straordinaria e precisamente nel Tour dell’Archeologia  https://calabriastraordinaria.it/itinerari/tour-dellarcheologia-industriale-in-calabria, Crotone è sparita dai radar. Ho fatto un giro molto interessante per tutta la Calabria. Non ho trovato in questa piattaforma, stranamente, almeno per me, la città di Crotone, come non era naturale che fosse.                 

Come vado ripetendo da più tempo, la bonifica a Crotone per le cose che ho visto e sto vedendo, e che, sicuramente, vedrò, ha un difetto di partenza. 

Partì male quando, negli anni passati, fu consentito e permesso, senza che nessuno profferisse parola alcuna, con un silenzio assoluto e assordante e vergognoso, a Eni di smantellare l’intero apparato industriale. Apparato industriale dei primi anni del ‘900 in cui mi piace ricordare si stagliava per la sua bellezza e la sua imponenza un capannone industriale dell’architetto Pier Luigi Nervi. Capannone in cui l’architetto/ingegnere, tra le prime volte in Italia, applicò innovative soluzioni nella progettazione delle ampie volte di copertura, caratterizzate da archi incrociati di cemento. Opera quindi di un grande e famoso architetto/ingegnere legato al razionalismo italiano e all’architettura organica e, cosa da non trascurare, amico e collega di architetti di fama internazionale, tra i quali Le Corbusier e Louis Kahn.  

Bonifica partita male e che,  da quel che osservo e leggo e ascolto, finirà peggio.

Con la presenza di una miriade di chiacchieroni tra i quali rappresentanti di istituzioni locali e nazionali con l’aggiunta di qualche professor(on)e laureatosi all’Università di internet, da una parte, e rappresentanti cinici e odiosi del management della multinazionale del cane a sei zampe, dall’altra. Chiacchieroni che hanno messo in giro e in circolazione tantissime chiacchiere. Tantissime chiacchiere e tantissima confusione senza mai centrale il nocciolo del problema , in alcuni casi volutamente in altri senza volerlo. Nocciolo del problema rappresentato dall’eventuale riutilizzo di quelle imponenti ex aree industriali a fini commerciali e industriali con la costruzione del retroporto e dall’eventuale ripresa della vecchia progettualità di scavi archeologici nell’area settentrionale della vecchia città magno graeca di Kroton. Il resto fuffa che, alla fine, non porterà e non apporterà nulla tranne che un pezzo di città, il più prezioso e il più importante, sarà interdetto alle attività antropiche.

P.S. Faccio quest’affermazione di cui mi assumo tutte le responsabilità. Nessuno degli attori in campo è in buona fede. E nessuno è in buona fede  in quanto nessuno,  e lo rimarco e lo sottolineo con la matita rossa, si è mai posto l’obiettivo, ancor prima dell’inizio delle attività di bonifica, di far riconoscere il territorio di Crotone come Area di Crisi Industriale Complessa. E nessuno è in buona fede in quanto nessuno, e anche in questo caso lo rimarco e lo sottolineo con la matita rossa, ha mai sentito il bisogno e la necessità di istituire un Museo dell’Industria e del Lavoro per onorare la memoria di quanti, operai e operaie e  maestranze con le loro famiglie, ai quali aggiungo i piccoli e piccolissimi imprenditori, credettero in quella storia e in quella storia catapultarono tutti i loro sogni e i loro  desideri e le loro aspettative e le loro speranze di riscatto sociale ma anche i loro sacrifici e le loro fatiche e i loro sudori e i loro dolori e  le loro malattie e il loro sangue. Una storia che andava e va recuperata assolutamente per rendere omaggio ad una combattiva classe operaia che permise alla piccola, seppur antichissima e nobilissima, città di Cotrone di diventare una città moderna più bella e più giusta e più accogliente. Il resto fuffa.

Giovanni Lentini 

Redazione Comitato MagnaGraecia