Finalmente il confronto di merito in Consiglio Regionale, mettendo da parte – è un augurio – i toni e le pretenziosita’ della campagna elettorale

Finalmente il confronto di merito in Consiglio Regionale, mettendo da parte – è un augurio – i toni e le pretenziosita’ della campagna elettorale

Vince Occhiuto perché ha avuto qualcosa in più da raccontare ai calabresi 

Una campagna elettorale, francamente, da archiviare in fretta, soprattutto per non perdere tempo a tradurre in provvedimenti legislativi e amministrativi i buoni propositi enunciati durante la fase di raccolta del consenso.

Ha vinto Occhiuto, brillantemente, perché ha avuto qualcosa in più da raccontare ai Calabresi: 4 anni di “governo utile”, al netto degli slogan.

Il divario con Tridico è tale da indurre il Centrosinistra ad un supplemento di operatività organizzativa e politica: a riprendere fiato in corsa. 

Anche il piano programmatico è messo in discussione dagli elettori, soprattutto quando la percentuale di affluenza alle urne è minoritaria. C’è fermento nel Centrosinistra con la nascita della 4° gamba, riformista, del “campo largo” che mi auguro, per loro, sia solo eufemistico, dal momento che lo restringe a “tavolo”.

Di sicuro, la leadership andrebbe esercitata tenendo conto delle indicazioni degli elettori che, nonostante tutto, ha gratificato Tridico con un risultato apprezzabile, se riferito al recente passato.

Ora dipende da lui se dare un segnale di affidabilità politica, elettorale e progettuale.

Diversamente sarebbe stata una scelta, quella di Tridico, solo propagandistica e speciosa: l’una sarebbe valsa l’altra.

Invece, se l’On. Tridico, decidesse di guidare una opposizione “di Governo”, la leaderschip troverebbe quella legittimazione orizzontale e dal basso che guarda al futuro cimentandosi in Consiglio, in alternativa, con la maggioranza.

Se ne gioverebbe il dibattito più generale che in questi 4 anni è stato monocorde: solo Occhiuto.

Se poi farà una scelta opposta alla postura, ed ai pronunciamenti di questo ultimo mese, vorrà dire che, anche questa volta, il Centrosinistra avrà fatto harakiri

Il Governo è un’altra cosa.

Ci sono dati raccapriccianti con i quali fare i conti.

I dati sulla denatalità e sullo spopolamento, non solo delle aree interne, ma anche di quelle aree marginali sul piano infrastrutturale e dei servizi, sono in tutta la loro evidenza: i nostri giovani fanno meno figli, o non ne fanno per niente, e scelgono Città o Nazioni più gratificanti per esercitare le loro professioni.

Una previsione, ponderata – alla luce dei dati – stima che nel 2040, cioè “il mese prossimo”, la popolazione italiana raggiungerebbe i 35 mln a fronte degli attuali 59mln.

È altrettanto ovvio che le aree “diversamente raggiungibili”,e, prive  di programmazione e risorse dedicate a recuperare i diversi ritardi, pagheranno prezzi altissimi.

Oggi che le tossine elettorali si sono adagiate sul fondo del dibattito pubblico e istituzionale, possiamo provare a fare un consuntivo delle scelte precedenti e guardare ai prossimi 5 anni di legislatura.

Per intanto, è positivo che Occhiuto continuerà la sua azione amministrativa che mai, come gli ultimi 4 anni, è stata accompagnata da visione progettuale e attività legislativa.

Non è proprio un giudizio disinteressato, ma è un fatto.

La Calabria, fra le tante cose di cui ha bisogno, certamente, non vi rientra l’aggettivo “a ritroso”.

L’assetto istituzionale e amministrativo che possa corrispondere, e coincidere, con ambiti territoriali omogenei, contigui e rappresentativi, diventa quasi dirimente per immaginare una Calabria che non solo l’Italia non si aspetta ma anche i Calabresi: un’altra Calabria.

È dal 2021 che pongo all’attenzione del dibattito Regionale(con Occhiuto a Gizzeria durante quella campagna elettorale).

La mia Città, Crotone, purtroppo ha un sostrato reazionario o accomodante. 

Sulla questione delle Provincie, il refuso in cui è incorso l’On. Tridico- le tre Province Calabresi – è dovuto al fatto che i collegi elettorali, e qualsiasi altra attività di corpi intermedi, è stata riaccorpata nella superata, legislativamente e culturalmente, Provincia di Catanzaro.

Quindi è un’attenuante rispetto a chi ha lasciato la Calabria 30 anni fà.

Epperò, il collegio elettorale per Camera e Senato, è stato accorpato al Comune di Corigliano-Rossano

(conta il numero degli abitanti e loro, che si sono uniti, sono più grandi) e alla Provincia di Cosenza.

Non va bene!! Perché frammenta la rappresentanza e polverizza gli interessi.

Ha ragione Occhiuto, più accorto e navigato di Tridico, a ricordare che la Calabria ha 5 Province.

Però, questo assetto, contiene degli squilibri demografici e, a cascata, economici e di qualsiasi altra attività che non cito, per questioni di spazio, ma ci si metta tutto il resto.

La Calabria potrebbe essere rimodulata in base all’idea di sviluppo che hanno le classi dirigenti.

Ora non sò che idea abbia il “mio” Presidente, salvo che le Provincie sono 5 e atteso che a Crotone non si muove foglia.

Occhiuto ha operato scelte chiare e per lo più condivisibili che gli hanno garantito la rielezione.

Bene il capitale pubblico in Sacal e l’orientamento dell’hub di Raynair su Reggio Calabria, quindi guardando anche al bacino di utenza di Messina e Provincia (circa 1mln di abitanti).

Crotone non può lamentarsi  perché non ha mai avuto tutte le attuali rotte, nemmeno quando esisteva l’Itavia.

In compenso resiste il sostrato di cui sopra. Certo, sappiamo anche che il nostro bacino di utenza è la piccola Provincia di Crotone, sommato al più grande ambito territoriale Sibarita, dove risiedono oltre 200mila abitanti.

Oggi, fuori da metafora, il Pitagora di Isola C.R. riesce ad attingere ai contributi statali per finanziare nuove rotte e a garantire l’attività volativa, grazie alla legge sulla “continuità territoriale”.

Se dovesse venire meno, con essa verrebbero meno gli incentivi alle compagnie low coast che consentono ai cittadini della Provincia di Crotone e di Corigliano-Rossano di viaggiare a costi calmierati.

Ecco perché, tanto l’ipotesi di affiancare l’attività di Protezione civile ma, ancora meglio, di scalo Cargo – anche se questa è una mia personale idea – potrebbero costituire la precondizione perché lo scalo non chiuda come un qualsiasi negozio al dettaglio.

Non c’è problema regionale che non intrecci gli interessi della nostra piccola Provincia.

Infrastrutture, occupazione e turismo fanno il paio con il Governo regionale e le scelte già compiute in ordine ad ARRICAL Spa o ai Consorzi di Bonifica e ai lavoratori della Abramo Customer Care spa.

Sulla bonifica bisognerà andare oltre i ricorsi giudiziari per impostare un tavolo politico, di iniziativa Governativa, con le maggiori multinazionali, Eni, Enel, A2A per dare una prospettiva all’intera fascia jonica, da Crotone a CoriglianoRossano, in ordine a sviluppo infrastrutturale e occupazionale coniugato alle attività portuali, retro portuali e Aeroportuali: una piattaforma logistica e intermodale.

Bene la scelta su Gioia Tauro che è fra i porti Italiani più importanti.

Ma su l’asse Crotone/Corigliano-Rossano bisogna puntare più di quanto fatto negli ultimi 20 anni.

L’area SIN Crotone – Cassano – Cerchiara (Sito interesse nazionale) coincide con vecchie aree industriali dismesse che possono incrociare, positivamente, l’individuazione, da parte del Governo Meloni, del Sottosegretario al Sud Luigi Sbarra.

Insomma, si apre una fase positiva e gravida di opportunità che prima di cogliere bisognerà, soprattutto, determinare.

Domenico Critelli

già Assessore Provinciale;

Componente CMG; 

Componente Progetto Zero6 fusione dei Comuni

Redazione Comitato MagnaGraecia