Il dramma dei lavoratori Abramo C. C.

Il dramma dei lavoratori Abramo C. C.

Una situazione che se non adeguatamente seguita potrebbe abbandonare 4000 lavoratori nella disperazione e nello sconforto.

Non posso nemmeno immaginare l’angoscia che dipendenti e famiglie dell’Abramo Customer Care provano da mesi a seguito delle vicende aziendali che li stanno interessando. Stiamo parlando di 4000 dipendenti in tutta la regione, a cui vanno aggiunti coloro i quali già nel 2020 furono licenziati nel sito di Crotone, un centinaio circa.


Non facciamoci assuefare dai numeri. Sono nostri familiari e amici da mesi in grosse difficoltà perché il fallimento dell’Abramo vuol dire anche questo. Vuol dire problemi economici e futuro incerto. Tutto questo in uno dei periodi più bui che il Paese e la nostra Città e l’area Jonica tutta abbiano mai dovuto affrontare, almeno dal dopoguerra a oggi.


Nelle scorse settimane a Firenze 500 lavoratori della GKN (compresi appaltatori e indotto) sono stati licenziati dall’oggi al domani senza alcun preavviso da un’azienda in salute. Conseguenza della pandemia e del “liberi tutti” dato dal “Governo dei migliori” con lo sblocco ai licenziamenti. Altri casi del genere sono spuntati in tutta Italia e nel Capoluogo toscano i sindacati hanno dichiarato uno sciopero generale bloccando la città e portando in piazza diecimila persone circa.


In Calabria la vicenda Abramo Customer Care si affianca a uno dei più alti e gravi tassi di inoccupati in Europa e a licenziamenti già arrivati a Crotone in piena pandemia, con blocco licenziamenti attivo in quel caso (!), all’Abramo, come già detto, Carrefour e Bricofer.


Il nostro territorio non può più sopportare tutto questo, i calabresi, gli jonici e i crotonesi non lo meritano. Non possiamo più stare a guardare inermi. Dobbiamo avere tutti un sussulto, uno scatto d’orgoglio e promuovere anche in Calabria e a Crotone uno sciopero generale. Senza paura, perché sono convinto che i lavoratori e la popolazione se lo aspettano.

Filippo Sestito

Redazione Comitato MagnaGraecia